lunedì 28 aprile 2008

Lino Strangis: Video Art Mini-Store

I tappa alla Farmacia Bardanzellu



A cura di Veronica D’Auria

Dal 2 al 9 Maggio 2008

V. A. M. S. è il nuovo progetto di Public Art in progress di Lino Strangis che prende il via e proseguirà parallelamente a Segnali Viandanti (progetto di medesima natura recentemente lanciato). “E’ mia intenzione portare avanti insieme questi due progetti in quanto ritengo che siano complementari”: in entrambi i casi si tratta di quelle che Strangis chiama “Installazioni minime” le quali vanno a costituire un’opera/progetto “progressiva e pluricellulare” ma, mentre in Segnali Viandanti ci si concentra sul fattore occupazione di suolo pubblico, in Video Art Mini-Store caratteristica peculiare è l’accordo con esercizi privati dei più diversi generi. “Mi piace il fatto che la gente trovi l’arte contemporanea non, come al solito, nelle gallerie o nei musei e nemmeno in spazi diversi ma preparati apposta, bensì inaspettatamente, dal parrucchiere, dal macellaio, dal farmacista, in quei luoghi e quelle circostanze quotidiane in cui spesso si è costretti ad attendere, fare la fila, ammazzare il tempo in qualche modo”.

Ancora una volta si parte da Roma e il primo esercizio ad aderire al progetto sarà la Farmacia Bardanzellu (in via G. B. Bardanzellu 75), poi si proseguirà facendo tappa in altri esercizi della capitale e successivamente in altre città. L’idea di fondo è quella di porre in questi luoghi dell’attesa, dove si crea nelle persone una senza dubbio maggiore disposizione alla fruizione, delle installazioni audiovisive realizzate a partire da riprese di eventi quotidiani della città ai quali di solito, presi nel turbine della metropoli odierna, non si riesce a dedicare la giusta attenzione.

Protagonista del tour romano sarà l’installazione audiovisiva monocanale dal titolo Sky-Noise… Armonie del caos realizzata dall’artista elaborando creativamente con i software la ripresa di un fenomeno naturale molto particolare al quale si può assistere proprio nel pieno della città. Agenti di questo fenomeno sono stormi di rondini impegnate nell’approvvigionamento del cibo sul venire della sera nella zona del laghetto dell’Eur: “da tempo passando di lì avevo notato che un numero sterminato di volatili solcava il cielo compiendo spettacolari coreografie che restavo ad ammirare per lungo tempo, ma mi accorgevo che ciò che si riusciva a scorgere dalla strada non era che una piccola parte dello spettacolo completo, sempre nascosto dai palazzi, così ho deciso di avventurarmi nella collinetta verde sopra il lago e facendomi strada nel guano sono riuscito a raggiungere l’epicentro del fenomeno”. In primo luogo quindi Strangis pone in opera un punto di vista ravvicinato sull’evento non solo in quanto si cimenta in una sessione di trekking per mostrarci da vicino un fenomeno quotidianamente scorto altrimenti solo in lontananza ma anche in quanto grazie all’utilizzo dello zoom ci viene proposta una visione interna del fenomeno simile a quella che si avrebbe trovandosi in aria nel bel mezzo delle traiettorie di volo delle rondini. Ma oltre a rendere visibili aspetti di un fenomeno altrimenti inaccessibili all’occhio umano, riaprendo l’atavica questione riguardo la percepibilità dei fenomeni naturali, l’opera sviluppa sul piano metaforico una pungente questione sociale che l’autore ci racconta come segue: “sono convinto che la natura detenga la più alta forma di intelligenza, che dall’analisi dei fenomeni naturali l’uomo possa prendere esempio per trovare una via risolutiva delle diverse questioni che lo riguardano, questi uccelli ad esempio si spartiscono in centinaia di migliaia un piccolo pezzo di cielo compiendo una danza apparentemente caotica che nasconde invece una sottesa armonia nell’ambito della quale ognuna di loro trova sostentamento. Dalla riflessione su questo fenomeno è partito in automatico il parallelo con la soprapopolazione e le conseguenti difficoltà rispetto alla possibilità di sostentamento globale”… Com’è noto le ricchezze del mondo sono distribuite in maniera disarmonica e del tutto sbilanciata, ciò è causa e conseguenza al tempo stesso della estrema povertà di alcune zone del globo e della sproporzionata ricchezza di altre. Ma, se anche con le ovvie difficoltà, se sostenuta da una volontà collettiva, una maggiore armonia è possibile e questa danza volante, oltre ad essere uno spettacolare fenomeno audiovisivo, diviene prova concreta di questa possibilità, oltre che esempio e monito.

L’evento è realizzato dall’associazione le momo electronique con il patrocinio del MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma) diretto da Simonetta Lux e coordinato da Domenico Scudero.

Da Ven 2 a Ven 9 Maggio ore 8:30 – 13:00 16:30 – 20:00 (Dom 4 solo mattina)
Ufficio stampa: Veronica D’Auria

Via Giovanni Battista Bardanzellu 75 – Roma – Tel: 3492304021 – e-mail: lemomoelectronique@libero.it


Come arrivare: Metro B Santa Maria del Soccorso bus 309 – 450

Lino Strangis: Segnali Viandanti

I tappa del progetto Segnali Viandanti

Auto-Poiesis Activity




A cura di Veronica D’Auria

Inaugurazione Martedì 1 Aprile 2008 ore 17:30

Parte da Roma Segnali viandanti, nuovo progetto Public Art del giovane artista Lino Strangis costituito -come scrive l’autore- “da una serie di installazioni audiovisive minime e itineranti da considerarsi come un’unica opera processuale e pluricellulare sparsa nel tempo e per gli spazi verdi delle città”. Particolarità di queste installazioni è quella di essere poste all’aperto, in luoghi di pubblico passaggio, all’interno di una tenda canadese da tre posti. Questa modalità d’installazione, sperimentata già in precedenza da Strangis, acquisisce nell’ambito di questo progetto ulteriori e più calzanti stratificazioni di senso: prima di tutto si approfondisce il concetto di “opera d’arte mobile, nomade, senza fissa dimora”, in secondo luogo va a costituirsi un’intrigante fusione di contenitore e contenuto, rendendo “la struttura architettonica che ospita l’opera parte integrante dell’opera stessa”, in cui il fruitore entra letteralmente e da cui viene “accolto”. All’interno della tenda si troveranno un’installazione audiovisiva monocanale e una serie di stills. Alcune di queste installazioni saranno in site specific in quanto i video ad esse relativi sono legati strettamente ai luoghi in cui si espongono al pubblico. Nel caso di questo primo “accampamento” infatti “i segnali viandanti sono fruibili proprio nel luogo esatto in cui ho assorbito l’ecosistema audiovisivo da cui li ho realizzati, ma in tutto ciò, la cosa paradossale, è che stando all’interno della tenda, se anche si è nello stesso luogo, si vive una dimensione spazio-temporale del tutto diversa”.

“Questo accampamento nasce clandestino, senza permesso” e trova asilo temporaneo negli spazi (all’aperto) del Cantiere Sociale Tiburtino deCOLLIamo (in via degli Alberini, a Colli Aniene, Roma) il quale, fin dalla sua fondazione si trova al centro di molte attenzioni in quanto “sorto” -spiega l’artista- “da un libero atto di riconversione di uno spazio pubblico inutilizzato in un centro polivalente di servizi al quartiere”… Per Strangis installare in questo sito il suo accampamento ha un senso molto particolare in quanto sfaccettato e controverso: appare evidente la forte componente politica dell’azione, che è una vera e propria adesione di un’opera d’arte e del suo autore all’occupazione di un suolo pubblico (altrimenti chiuso) in queste ore in corso e sotto il pericolo di sgombero. “E’ insomma un accampamento abusivo, come la mia opera […] sento fortemente che c’è una analogia tra il senso della mia azione installativa (quindi della mia opera) e quello dell’azione permanente a cui si partecipa svolgendo le proprie attività in questo luogo o assistendovi”.

Ancor più mirato è il piano metaforico dell’installazione video scelta per questa prima tappa dal titolo Auto-Poiesis Activity, la quale ponendo in forma audiovisiva il principio biologico dell’autopoiesi come ciò che accomuna atomi, cellule, organi del corpo ed ecosistemi (vedi Maturana e Varela), riassumibile (semplificando) nell’autoproduzione e autorganizzazione dei sistemi viventi tramite un continuo processo di scambio che ne muta la struttura ma non l’identità, si ricollega metaforicamente alla natura degli spazi (come il cantiere tiburtino) aperti all’interazione ed allo scambio con la popolazione: “proprio come nel corso delle attività nell’esistenza degli enti questi lasciando tracce di sé, vanno mutando l’ambiente da cui sono al contempo mutati, così accade nella struttura del cantiere sociale, organismo continuamente mutato dalle iniziative che accoglie”. Strangis riprende una performer nel pieno di una quotidiana esercitazione di giocoleria che interpreta come “danza indotta” (rifacendosi ancora una volta all’autopoiesi che esclude ogni finalismo nelle attività degli organismi) in quanto i movimenti del corpo nello spazio/ambiente non sono fini ad essi stessi, pensati direttamente per la danza, ma conseguiti dall’intento di muovere nello spazio un corpo altro che diviene protesi, prolungamento del corpo nella spazialità… Lavorando con i software pone nel medesimo riquadro frammenti temporali della particolare attività coreografica ottenendo un effetto di moltiplicazione di tracce corporali nello spazio-tempo, le quali mutano al contempo continuamente il corpo della performer e l’ambiente stesso rendendo nel linguaggio dell’audiovisione il processo autopoietico. Il tutto proseguendo il lavoro di ricerca (caposaldo della sua poetica) riguardo alla creazione di “metafore concrete dei processi di esistenza”.

La mostra è realizzata con il patrocinio del MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università “La Sapienza” di Roma).

Da Mar 1 a Lun 7 Aprile ore 17:30 – 21:30
Ufficio stampa: Veronica D’Auria

Via degli Alberini – Roma – Tel: 3492304021 – e-mail: lemomoelectronique@libero.it


Come arrivare: Metro B Santa Maria del Soccorso bus 309 – 450 Metro B Ponte Mammolo bus 451

Lino Strangis: Doppio progetto Public Art Segnali Viandanti/Video Art Mini-Store

Parte da Roma il nuovo doppio progetto Public Art itinerante di Lino Strangis, costituito di due work in progress complementari Segnali Viandanti e Video Art Mini-Store, da considerarsi come spiega l’artista “come una sola opera/azione progressiva e pluricellulare”. Si tratta in entrambi i casi di quelle che Strangis chiama “Installazioni audiovisive minime” ma, mentre in Segnali Viandanti ci si concentra sul fattore occupazione di suolo pubblico, in Video Art Mini-Store caratteristica peculiare è l’accordo con esercizi privati dei più diversi generi. Mentre Segnali Viandanti (spesso in Site Specific) viaggiando in una tenda canadese sviluppa il concetto di opera d’arte mobile, senza fissa dimora assumendo anche le caratteristiche del gesto di protesta e di appropriazione/autogestione degli spazi verdi delle città (a volte affiliandosi ad occupazioni preesistenti, come nel caso della prima tappa al Cantiere Sociale Tiburtino) Video Art Mini-Store (di cui la tappa al salone di parrucchieri Contesta Hair Rock passerà per il noto evento Contemporaneamonti) si muove in un tour di parrucchieri, macellai, farmacisti, palestre ecc. trasponendo in installazioni audiovisive eventi delle città ospitanti ai quali, presi nel turbine della metropoli contemporanea, spesso non si riesce a prestare la giusta attenzione.